Febbraio fa subito venire in mente il carnevale, ma in questo mese cade pure una festa che spesso i maschietti dimentichiamo, con buona pace delle nostre compagne che puntualmente ce la fanno pagare. Il 14 febbraio si festeggia San Valentino, il patrono degli innamorati e degli amanti e quindi il Santo dell’amore, ricorrenza particolarmente a cuore a tutte le donne, quelle impegnate, quelle innamorate e quelle che vorrebbero esserlo.
La più antica notizia di San Valentino è in un documento ufficiale della Chiesa dei secc.V-VI, ancora nel sec. VIII un altro documento ci narra alcuni particolari del martirio: la tortura, la decapitazione notturna e la sepoltura ad opera dei discepoli Proculo, Efebo e Apollonio; altri testi del sec. VI, raccontano che San Valentino, vescovo di Terni dal 197, venne invitato a Roma da un certo Cratone perché gli guarisse il figlio infermo da alcuni anni. Guarito il giovane, lo convertì al cristianesimo insieme alla famiglia, ai greci Proculo, Efebo e Apollonio ed al figlio del Prefetto. Imprigionato sotto l’Imperatore Aureliano fu decollato a Roma il 14 febbraio 273, il suo corpo fu trasportato a Terni al LXIII miglio della Via Flaminia.
Sono molte le leggende agiografiche, entrate a far parte della cultura popolare, su episodi riguardanti la vita di questo santo, ecco di seguito quelle più famose.
Leggenda dell'Amore Sublime
Questa leggenda narra di un giovane centurione romano di nome Sabino che, passeggiando per una piazza di Terni, vide una bella ragazza di nome Serapia e se ne innamorò follemente.
Sabino chiese ai genitori di Serapia di poterla sposare ma ricevette un secco rifiuto: Sabino era pagano mentre la famiglia di Serapia era di religione cristiana. Per superare questo ostacolo, la bella Serapia suggerì al suo amato di andare dal loro vescovo Valentino per avvicinarsi alla religione della sua famiglia e ricevere il battesimo, cosa che lui fece in nome del suo amore.
Purtroppo, proprio mentre si preparavano i festeggiamenti per il battesimo di Sabino (e per le prossime nozze), Serapia si ammalò di tisi. Valentino fu chiamato al capezzale della ragazza oramai moribonda. Sabino supplicò Valentino affinché non fosse separato dalla sua amata: la vita senza di lei sarebbe stata solo una lunga sofferenza. Valentino battezzò il giovane, ed unì i due in matrimonio e mentre levò le mani in alto per la benedizione, un sonno beatificante avvolse quei due cuori per l'eternità.
Leggenda della Rosa della Riconciliazione
Un giorno San Valentino sentì passare, al di là del suo giardino, due giovani fidanzati che stavano litigando. Decise di andare loro incontro con in mano una magnifica rosa. Regalò la rosa ai due fidanzati e li pregò di riconciliarsi stringendo insieme il gambo della rosa, facendo attenzione a non pungersi e pregando affinché il Signore mantenesse vivo in eterno il loro amore.
Qualche tempo dopo la giovane coppia tornò da lui per invocare la benedizione del loro matrimonio. La storia si diffuse e gli abitanti iniziarono ad andare in pellegrinaggio dal vescovo di Terni il 14 di ogni mese. Il 14 di ogni mese diventò così il giorno dedicato alle benedizioni, ma la data è stata ristretta al solo mese di febbraio perché in quel giorno del 273 San Valentino morì.
Un'altra versione vuole che il vescovo sia riuscito ad ispirare amore ai due giovani facendo volare intorno a loro numerose coppie di piccioni che si scambiavano dolci effusioni di affetto; da questo episodio si crede possa derivare anche la diffusione dell'espressione piccioncini.
Leggenda dei Bambini
San Valentino possedeva un grande giardino pieno di magnifici fiori dove permetteva a tutti i bambini di giocare. Si affacciava sovente dalla sua finestra per sorvegliarli e per rallegrarsi nel vederli giocare.
Quando veniva sera, scendeva in giardino e tutti i bambini lo circondavano con affetto ed allegria. Dopo aver dato loro la benedizione regalava a ciascuno di loro un fiore raccomandando di portarlo alle loro mamme: in questo modo otteneva la certezza che sarebbero tornati a casa presto e che avrebbero alimentato il rispetto e l’amore nei confronti dei genitori.
Da questa leggenda deriva l'usanza di donare dei piccoli regali alle persone a cui vogliamo bene.
Leggenda dei Colombini
Questa leggenda si basa sui fatti della precedente. Un giorno, però, vennero dei soldati e imprigionarono Valentino perchè il re lo aveva condannato al carcere a vita. I bambini piansero tanto. Valentino, stando in carcere pensava a loro, e al fatto che non avrebbero più avuto un luogo sicuro dove giocare. Ci pensò il Signore. Fece fuggire dalla gabbia del distratto custode due dei piccioni viaggiatori che Valentino teneva in giardino. Questi piccioni, guidati da un misterioso istinto, trovarono il carcere dove stava chiuso il loro santo padrone. Si posarono sulle sbarre della sua finestra e presero a tubare fortemente. Valentino li riconobbe, li prese e li accarezzò. Poi legò al collo di uno un sacchetto fatto a cuoricino con dentro un biglietto, ed al collo dell'altro legò una chiavetta. Quando i due piccioni fecero ritorno furono accolti con grande gioia. Le persone si accorsero di quello che portavano e riconobbero subito la chiavetta: era quella del giardino di Valentino. I bambini ed i loro familiari si trovavano fuori del giardino quando il custode lesse il contenuto del bigliettino. C'era scritto: "A tutti i bambini che amo? dal vostro Valentino".
Un’altra leggenda sostiene che mentre Valentino era in prigione in attesa dell'esecuzione, sia "caduto" nell'amore con la figlia cieca del guardiano, Asterius, che con la sua fede avesse ridato miracolosamente la vista alla fanciulla e che, in seguito, le avesse firmato il seguente messaggio d'addio: " dal vostro Valentino, " una frase che visse lungamente anche dopo la morte del suo autore...".
La festa venne istituita un paio di secoli dopo la morte di Valentino, nel 496, quando papa Gelasio I decise di sostituire alla festività pagana della fertilità (i lupercalia dedicati al dio Luperco) una ispirata al messaggio d'amore diffuso dall'opera di San Valentino. Tale festa ricorre annualmente il 14 febbraio ed oggi è conosciuta e festeggiata in tutto il mondo. La città di Terni, che custodisce delle reliquie del santo, nel mese di febbraio, rende omaggio a San Valentino, patrono della città, con una cornice di appuntamenti culturali, riflessivi, di festa, ma anche liturgici volti a tenere insieme la dimensione religiosa delle celebrazioni del Santo e quella civile delle iniziative ispirate alla forza evocativa dello stesso.
L' origine della festa degli innamorati è l’ennesimo tentativo della Chiesa cattolica di porre termine ad un popolare rito pagano per la fertilità che si celebrava il 15 febbraio, in onore di Pan/Fauno nella sua accezione di Luperco (in latino Lupercus), cioè protettore del bestiame ovino e caprino dall'attacco dei lupi.
Per gli antichi Romani febbraio era considerato il mese in cui ci si preparava all'arrivo della rimavera (ritenuta la stagione della rinascita). Si iniziavano i riti della purificazione: le case venivano pulite e vi si spargeva del sale ed una particolare farina. Verso la metà del mese iniziavano le celebrazioni dei Lupercali per tenere i lupi lontano dai campi coltivati.
Il vero "evento" per la gioventù romana di allora era però un singolare rito annuale, una specie di lotteria dell'amore, con cui i romani pagani rendevano omaggio a Luperco: i nomi delle donne e degli uomini che adoravano questo dio venivano messi in un'urna e opportunamente mescolati, quindi un bambino sceglieva a caso alcune coppie che per un intero anno avrebbero vissuto in intimità affinché il rito della fertilità fosse concluso. L'anno successivo sarebbe poi ricominciato nuovamente con altre coppie.
Questi festeggiamenti erano legati alla purificazione dei campi e ai riti di fecondità, ma divenuti troppo orridi e licenziosi, furono proibiti da Augusto e poi soppressi appunto da papa Gelasio nel 494 che la cristianizzò anticipandola al giorno 14 di febbraio e attribuendo al martire ternano (in quanto univa in matrimonio giovani coppie alle quali l'imperatore aveva negato il consenso) la capacità di proteggere i fidanzati e gli innamorati indirizzati al matrimonio e ad un’unione allietata dai figli. Oggi la festa di San Valentino è celebrata ovunque come Santo dell’Amore. L’invito e la forza dell’amore che è racchiuso nel messaggio di San Valentino deve essere considerato anche da altre angolazioni, oltre che dall’ormai esclusivo significato del rapporto tra uomo e donna. L’Amore è Dio stesso e caratterizza l’uomo, immagine di Dio. Nell’Amore risiede la solidarietà e la pace, l’unità della famiglia e dell’intera umanità.
Visto che non vi è nulla più dolce dell’amore, questa festa si caratterizza per le dolcezze da regalare e fra esse il loro principe: sua maestà il cioccolato. Possiamo quindi anche chiamarla la festa del cioccolato. In questa occasione non si può deludere la persona amata non accompagnando il classico regalo con qualche dolcetto o qualche cioccolatino che dia un segno sensoriale del nostro affetto. Quindi prepariamoci a fare un salto in pasticceria ad acquistare una qualche tipologia di dolce per allietare il nostro appuntamento romantico.
Attenti però, dagli ultimi sondaggi sembra che l’uomo ai fornelli seduca molto di più. Perché allora non sorprendere il nostro partner preparando noi il dolce, ve ne suggeriamo ben tre, partendo dal più semplice da realizzare ed al tempo stesso di sicuro effetto fino ad una torta un po' più laboriosa. Unico inconveniente dover trovare tagliabiscotti o tortiera a forma di cuore, in alternativa recuperatene una rettangolare e buona preparazione. Se invece il tempo scarseggia possiamo comprare qualcosa di già pronto, ma rigorosamente a forma di cuore; in alternativa ci possiamo rivolgere a qualche cake designer per una torta con tanti bei pupazzetti come nella foto accanto con i soggetti delle vignette "Love is..." (realizzati da Marzia Caruso) oppure come la mini cake del blog "I dolci di Agata".
Se invece non abbiamo il partner non abbattiamoci, possiamo sempre preparare il dolce per noi e per il gruppetto di amici con cui trascorrere il 15 febbraio.
Il moderno consumismo, per non scontentare quanti non si ritrovassero nella prima festa (per “par condicio”), con un’abile operazione di marketing ha istituito la festa dei single giusto il giorno dopo data in cui si festeggiano i santi martiri Faustino e Giovita. Una sorta di proroga come per il carnevale ambrosiano.
La "Leggenda maior" ci racconta che entrambi erano figli di una nobile famiglia pagana di Brescia. Entrarono presto nell'ordine equestre e divennero cavalieri. Attratti dal Cristianesimo, dopo lunghi colloqui con il vescovo sant'Apollonio, chiedono e ottengono il battesimo.
Si dedicano subito all'evangelizzazione delle terre bresciane e per il loro zelo il vescovo Apollonio nomina Faustino presbitero e Giovita diacono. Il successo della loro predicazione li rende invisi ai maggiorenti di Brescia che approfittando della persecuzione voluta da Traiano invitano il governatore della Rezia Italico ad eliminare i due col pretesto del mantenimento dell'ordine pubblico. La morte di Traiano ed altri eventi portano i due ad essere più volte martirizzati ed allontanti da Brescia. L'imperatore ordina quindi il loro rientro a Brescia dove il nuovo prefetto eseguirà la sentenza di decapitazione il 15 febbraio poco fuori di porta Matolfa. Saranno sepolti nel vicino cimitero di San Latino.
Da tempo immemorabile “San Faustino” di Sarezzo è la ricorrenza patronale più nota e frequentata, in passato tra le bancarelle e le giostre si aggirava l’uomo del “verticale”, il cantastorie al suono dell’organetto narrava il triste destino di ragazze tradite ed abbandonate dall’innamorato; il foglio con la patetica storia scritta in poesia si poteva acquistare per pochi centesimi.
In omaggio alla tradizione secondo la quale S. Faustino dava alle ragazze l’opportunità di un incontro, la sera del lunedì crocchi di giovani si attardavano fino a notte inoltrata nella speranza di trovare il “moroso”. Forse la scelta di questo santo non è poi caduta tanto a caso.
Divertiamoci allora senza pensieri, magari la nostra anima gemella è proprio dietro l’angolo. Ci penserà San Faustino, in cooperazione con San Valentino, in fondo due santi sono meglio di uno!Ed eccoci al momento dolce con le tre ricette...
Cuori fiammanti
Torta Carol in coppetta
Torta delle beatitudini
Per i single possiamo invece suggerire...
Graffi sul cuore
Non resta che augurarvi un dolcissimo San Valentino...
o un calorosissimo San Faustino in compagnia!
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